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mercoledì 14 dicembre 2011

La perseveranza

La perseveranza finale è una grazia assai importante, che si deve ottenere da Dio per intercessione di Maria Santis­sima.

La volontà umana è molto debole; oggi detesta il male e domani l'abbraccia. Chi ci assicura di perseverare sulla retta via sino alla fine della vita? Quanti erano buoni nella fanciullezza e poi si perdet­tero nella gioventù! ... Quanti trascor­sero la giovinezza nel timore di Dio e nel­l'età matura prevaricarono! Quanti insom­ma cominciarono bene e finirono male!

Il re Saul fu scelto da Dio ad essere ca­po del suo popolo; era buono e si man­tenne tale per tanto tempo; in fine morì male; non perseverò.

Il re Salomone, al quale Iddio parlava direttamente, seguì la legge divina sino ad una certa età; negli ultimi anni prese la via del male.

Giuda, era Apostolo; non perseverò e finì la vita nella disperazione. Tertulliano, atleta della Chiesa di Cri­sto con la parola e con gli scritti, poco per volta s'incamminò sulla via dell'iniquità e morì fuori della Chiesa Cattolica.

La storia ecclesiastica registra tanti di questi tristi esempi.

Conviene dunque domandare alla Ma­donna la grazia della perseveranza finale, affinché non si esca dalla retta via e, se per disgrazia se ne uscisse, si abbia a ri­tornare subito tra le pecorelle di Gesù Cristo. La Madonna è la Madre della perseve­ranza.


[Brano tratto da "Vera devozione a Maria", di Don Giuseppe Tomaselli, Imprimatur Can. Carciotto Vic. Gen., Catania 13 maggio 1952].