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martedì 17 gennaio 2012

La Madonna e la vocazione

Una ragazza mi ha inviato la testimonianza della sua conversione, che ho letto con gioia, anche perché lei adesso spera di abbracciare la vita religiosa. Per garantire la sua riservatezza ho eliminato non solo il suo nome, ma anche qualsiasi riferimento a luoghi e città. Domani pubblicherò la mia risposta.

Buongiorno, finalmente mi sono decisa a scriverle, è da qualche settimana che osservo il suo blog e sono felice di vedere che ci sono persone capaci di lottare per la propria fede.

Mi chiamo [...] e ho quasi 30 anni, fino a qualche tempo fa ero convinta che la mia vocazione fosse il matrimonio, il mio desiderio più grande era quello di poter mettere al mondo un bambino e donargli tutto l’amore che io non ho mai ricevuto dai miei genitori.

Negli ultimi due anni e mezzo però sono cambiate parecchie cose. [...] Non si sa bene cosa l’ha spinto a fare un gesto simile [una tragedia compiuta da un suo conoscente], io da parte mia so che non gli sono stata vicina come dovevo, non ho capito i suoi tormenti perché troppo impegnata a pensare alla mia vita, al mio lavoro, al mio ragazzo col quale stavamo pensando alla convivenza per poi sposarci. Sapevo che oramai era troppo tardi per poter rimediare ma ho ripreso a pregare, a pregare per la sua anima, affidandomi alla Divina Misericordia, i primi tempi facevo di tutto per poter recitare la coroncina anche nell’ufficio dove andavo a lavorare, mentre facevo la spesa con mia mamma al sabato, ho riposto tutte le mie speranze nella fede.

Col passare dei mesi però è diventato sempre più grande il bisogno di seguire le regole che ci vengono insegnate. Quindi sono passata dall’andare a messa solo alla Domenica a fare il possibile per andarci anche durante la settimana. La confessione è diventata mensile, la preghiera è sempre cresciuta di intensità, il dialogo con la nostra cara Mamma Celeste è diventato sempre più importante.

Come ho detto in precedenza avevo un ragazzo da 5 anni, abitando a 45 km di distanza lui non riusciva a vedere quanto ero felice nella mia fede, alla domenica per qualche tempo l’ho fatto venire con me a messa, ma quando mi sono resa conto che per lui era noioso mentre invece il mio cuore si riempiva di gioia mi sono sentita come se lo stessi costringendo a fare qualcosa che a lui proprio non andava di fare. Quindi ho deciso di andare da sola nella mia parrocchia.

Il nostro non era un rapporto casto, prima non davo importanza a questa cosa, però con l’avvicinarmi alla fede è cresciuta anche questa necessità, non riuscivo più ad andare davanti al confessore e ripetergli sempre che avevo avuto dei rapporti con il mio ragazzo. Inizialmente a lui non ho detto nulla, cercavo con delle scuse di evitare che ciò avvenisse e quando non ci riuscivo il mio cuore cadeva nello sconforto totale fino a piangere, nel dicembre del 2009 però gli ho detto chiaramente che fino a quando non ci saremo sposati tra noi non ci sarebbe stato più nulla [...]. Poi nell’ottobre del 2010 dopo varie pause di riflessione, ho preso in mano la situazione e ho deciso di lasciarlo libero di vivere la propria vita. Non so, dovevo essere triste per la cosa, invece ho trovato tanta pace e gioia nel cuore, questo è successo solo grazie alla nostra cara Mamma che è come se mi avesse preso per mano e portata con Lei.

A Novembre 2010 ho preso anche la decisione di lasciare l’ufficio dove lavoravo [...spinta...] dal fatto che era giunta l’ora di provare a lavorare per conto mio. […] Anche se solo a pensare a tutte le vicissitudini presenti nella mia famiglia dovrei essere sempre triste e disperata […]. Non so cosa è successo ma mi si è riempito il cuore di una gioia immensa, io negli ultimi anni dicevo sempre di voler lasciare tutto per andare come missionaria in Africa, ora invece mi trovo a dire che voglio diventare la sposa di Gesù, ho sentito subito la necessità di doverne parlare con un Sacerdote. [Un confessore] mi ha suggerito di non correre troppo, secondo lui fuori nel mondo c’è un principe azzurro che vive la fede come me che mi aspetta, poi però mi ha anche detto di cercare una guida spirituale capace di seguirmi. Io sinceramente non l’ho ancora trovata, all’inizio ho pensato subito al Prevosto della mia Parrocchia [...] visto che conosce quello che è successo nella mia famiglia, ma c’è qualcosa che mi trattiene dal parlargli. Da quando sono tornata dal pellegrinaggio ho iniziato inspiegabilmente ad andare tutte le sere a messa, se non riesco ad andare la mia anima si rattrista, ma specialmente in questo periodo di Quaresima niente e nessuno riesce a impedirmelo.

Ho commesso l’errore di farmi sfuggire con mia mamma il fatto di voler consacrare la mia vita a Gesù e la sua reazione è stata delle peggiori, nel senso che mi ha detto che se oso fare questo fino a quando avrà vita maledirà il nome di Gesù, in quel momento il mio cuore si è stretto in una morsa e a stento ho trattenuto le lacrime. Secondo lei non è giusto perché ho avuto due ragazzi e a prescindere non potrei mai esserlo perché devo pensare a mettere su famiglia.

In me c’è un grande desiderio di far crescere il mio amore per Maria e Gesù e di dedicare tutta la mia vita a Loro, ma mi trovo a chiedermi se questo è quello che loro vogliono da me, da una misera creatura come me. Sto leggendo il diario di Santa Maria Faustina e lo trovo meraviglioso, una donna piena di coraggio di fede e di un amore intenso per il suo Sposo che mi fa sentire indegna di pensare di poter diventare anche io sua sposa…

Prego affinché mi facciano capire cosa devo fare della mia vita, io so solo che quando prego con tanta intensità il mio cuore è come se venisse riempito di una grande gioia, è una sensazione veramente strana quella che provo ma che mi fa stare bene. […] Non posso fare altro che affidarmi al Signore, Lui sa cosa è giusto che io faccia.

La saluto e la ringrazio col cuore per il tempo che dedica alle persone che le scrivono e per le sue risposte piene di speranza.

(lettera firmata)