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lunedì 6 febbraio 2012

Vocazione religiosa

È di fondamentale importanza rispondere affermativamente alla divina vocazione. Diceva Sant'Alfonso Maria de Liguori che "Chi elegge lo stato a cui Iddio lo chiama, facilmente si salverà; e chi non ubbidisce alla divina vocazione, difficilmente, anzi sarà moralmente impossibile che si salvi. La massima parte di coloro che si son dannati, si son dannati per non aver corrisposto alle chiamate di Dio."

Se i giovani comprendessero la bellezza della vita religiosa pregherebbero incessantemente il Signore di essere "chiamati". Oh quanti in punto di morte si son pentiti di aver vissuti nel mondo! Filippo II, il grande re di Spagna, poco prima di morire disse: "Oh fossi stato frate e non monarca". Anche il figlio, quando giunse in fin di vita disse: "Sudditi miei, nel sermone dei miei funerali, non predicate altro se non questo spettacolo che vedete. Dite che non serve in morte l'esser re, se non per sentire maggior tormento d'esserlo stato". E poi esclamò: "Oh non fossi stato re, e fossi vissuto in un deserto a servire Dio, perché ora andrei con maggior confidenza a presentarmi al suo tribunale, e non mi troverei in gran pericolo di dannarmi!" Tutti i piaceri, i divertimenti e le ricchezze della terra non possono dare la vera pace, anzi chi più è ricco di tali beni in questa vita, vive più tribolato ed afflitto. Il nostro cuore è stato creato per amare Dio, e non può trovar pace sin quando non riposa in Lui. E' più felice un povero eremita in grazia di Dio che una persona ricca e famosa, ma in peccato mortale.

Chi lo desidera può visitare un mio sito dedicato al tema della vocazione.