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domenica 28 aprile 2013

Riflettere sullo stato da eleggere

Una ragazza fidanzata mi raccontò di pensare spesso alla vita consacrata...

Caro D. spero che non ti sia offeso se nell'ultima mail mi sono permessa di dirti quale potrebbe essere la tua vocazione.

Ti ho detto così perché mi stupisce obiettivamente che tu che sei un "semplice fedele laico" riesca a consigliare così bene e così dottamente le persone. E' evidente secondo me, dato anche il numero di persone che segue giornalmente il blog, che il Signore è molto contento dell'opera che tu svolgi perché riesci a toccare tutte le anime come se le conoscessi personalmente, e io sono anche convinta (e d'altra parte ci sono tanti esempi anche nel passato) che quest'opera che tu svolgi sia molto gradita al Signore.

[…] Il motivo per cui ti scrivo di nuovo è che vorrei chiederti se secondo te può essere possibile che la vocazione sia una tentazione. So che come domanda può sembrare un po' assurda, ma il fatto è che, per cercare di esporti brevemente la mia difficoltà, ultimamente mi sto molto spesso interrogando su questo punto. Secondo te il pensiero della vocazione può a volte tramutarsi in una "tentazione" se di fatto impedisce di prendere con serenità e pace una decisione riguardo alla propria vita?

Grazie per la pazienza che hai sempre nell'ascoltare i tuoi lettori!!

Un caro saluto in Gesù e Maria,

(lettera firmata)


Cara sorella in Cristo, 
                                     che ne diresti di partecipare agli esercizi spirituali di Sant'Ignazio? Potrebbero essere molto utili per capire quello che Dio vuole da te.

Tu sai che io faccio "propaganda" per la vita religiosa, però non consiglierei mai di entrare in convento a chi non ha questa vocazione. Il Signore vuole che tu diventi come Zelia Guerin o come Francesca Cabrini? Se dipendesse da me, sai benissimo cosa ti direi di fare. Ma io non conto nulla, ciò che conta e ciò che spero veramente è che tu faccia la volontà di Dio. Quello che vuole Lui, va bene anche a me. Comunque, ritengo molto positivo il fatto che stai riflettendo adesso che sei ancora in tempo. Tanti lettori del blog (ma soprattutto lettrici) vorrebbero entrare in convento, ma hanno un vincolo coniugale...

Quindi apprezzo il fatto che tu voglia riflettere ancora una volta su quale stato di vita eleggere prima di prendere una decisione definitiva. Una volta che l'avrai presa (dopo un ritiro spirituale) non dovrai tornarci più col pensiero (così consigliava s. Alfonso).

Il pensiero della vocazione può essere una tentazione? Se viene da Dio, no; mentre se viene dal demonio può essere un trucco per creare confusione e incertezza nella tua anima. Satana nel torbido pesca sempre qualcosa. Però dobbiamo dire che il diavolo non conosce qual'è la tua vera vocazione (cioè se religiosa o matrimoniale), quindi lui stesso non sa cosa "consigliarti" di fare. La sua speranza è che tu faccia il contrario della volontà di Dio.

Il pensiero di diventare moglie (di un uomo della terra) ti entusiasma oppure ti preoccupa un po'? E il pensiero della vita religiosa ti entusiasma? Ti sentivi più felice quando stavi in convento o quando stai in compagnia del tuo fidanzato? Le responsabilità della vita matrimoniale ti spaventano oppure no? (mi riferisco al debito coniugale, al controllo delle nascite, all'educazione della prole, eccetera).

Ovviamente non sei tenuta a rispondermi. Ti ho fatto queste domande affinché risponda principalmente a te stessa. Comunque, ci sono altre persone che poco prima del matrimonio hanno lasciato tutto e sono entrate in convento. Chissà cosa accadrà a te. :-)

Te lo ripeto, io vorrei che tu diventassi suora solo se lo vuole Iddio. Solo facendo la sua volontà si può essere davvero felici e realizzati. Ti ho parlato con franchezza, spero di esserti stato di qualche utilità.

In Corde Matris,

Cordialiter