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domenica 26 febbraio 2017

Perdere Dio per sempre

Riporto alcuni brani di una lettera che scrissi tempo fa a una signora.

Carissima in Cristo,
                                Sant'Alfonso Maria de Liguori la pensava come te al riguardo del purgatorio, ossia che è raro che un'anima morta in grazia di Dio vada direttamente in Paradiso. Per presentarsi al cospetto di Dio bisogna essere interamente candidi, pertanto bisogna purificare o in questa vita o nel purgatorio ogni piccola macchia veniale.

Per quanto riguarda la tua vicina di casa defunta, anche se mi hai detto che era "poco praticante", dobbiamo sperare che prima di morire abbia fatto un atto di contrizione perfetto. Ne “Le glorie di Maria”, Sant'Alfonso narra di una donna molto peccaminosa che morì senza ricevere i sacramenti poiché viveva emarginata dal paese. Da quelle parti c'era una pia suora che pregava sempre per coloro che morivano, ma non volle pregare per quella vecchietta perché la considerava dannata. Un giorno la defunta le apparve e le chiese di pregare per lei che stava patendo in purgatorio. La suora le domandò come avesse fatto a salvarsi, dopo quella vita peccaminosa che aveva condotto. L'anima defunta le disse che poco prima di morire, avendo compreso che ormai la fine era imminente e che moriva abbandonata da tutti, si rivolse con fiducia alla Beata Vergine Maria, la nostra Mamma del Cielo che non ci abbandona mai. La Madonna le ottenne la grazia di fare un atto di contrizione perfetto, cioè di pentirsi di tutti i peccati mortali commessi, con i quali aveva offeso Dio che è tanto buono e degno di essere amato sopra ogni cosa. E così si è salvata eternamente.

Se non dobbiamo disperarci quando muore una persona “poco praticante”, non dobbiamo però neanche illuderci che tutti vadano automaticamente in paradiso. Sant'Alfonso scrisse una predica nella quale raccontava come muoiono gli uomini di mondo. Anche lui si lamentava del fatto che quando muore qualcuno, in genere si dice che se ne è andato in Cielo, ma Sant'Alfonso ribatteva che il defunto è andato in Cielo solo se lo meritava. Ecco quel che diceva: “Di ognuno che muore, si suole dire: è andato in Paradiso. È andato in Paradiso, se meritava il Paradiso; ma se meritava l’inferno? […] Tutti vanno in Paradiso? Oh quanti pochi ci vanno!” e in un altro scritto diceva: “Si pensa ad accumulare ricchezze, si pensa a banchettare, a festeggiare, a darsi al bel tempo: e Dio non si serve, ed a salvar l'anima non ci si pensa, e il fine eterno si tiene per bagattella! E così la maggior parte dei cristiani, banchettando, cantando e suonando se ne va all'inferno. Oh se essi sapessero che vuol dire inferno!”

Fai molto bene a non frequentare più quei siti “pessimisti” che raccontano principalmente cose brutte, e fanno venire lo sconforto. In tempo di guerra questo atteggiamento viene definito “disfattismo”. Santa Teresa d'Avila diceva che le persone malinconiche, pessimiste e tristi sono la peste dei monasteri. Ciò in qualche modo è valido anche per i fedeli laici. È falso dire che tutto va bene, ma non bisogna cadere in una sorta di pessimismo senza speranza. È giusto criticare il male (l'eresia, la rilassatezza, lo scandalo, ecc.), anche i santi facevano lo stesso, ma lo facevano in modo cristiano, cioè con la speranza, la fiducia in Dio, senza odio per i nemici. Pensiamo all'eroico Sant'Atanasio. Egli visse in un periodo difficile come il nostro; allora andava di moda l'eresia ariana che negava la divinità di Cristo. Purtroppo molti fedeli, sacerdoti e vescovi aderirono all'arianesimo. Ma Sant'Atanasio resistette col coraggio di un leone, e alla fine la Verità prevalse e l'arianesimo disparve. Questi sono tempi difficili, ma noi con il sacramento della Cresima siamo diventati soldati di Gesù Cristo, cioè abbiamo ricevuto in maniera abbondante il dono dello Spirito Santo che ci dà la forza di combattere la buona battaglia spirituale e di non arrenderci mai, come i soldati valorosi non fuggono di fronte al nemico, ma lo combattono con ardore. I nostri nemici sono il demonio, il mondo (gli scandali degli altri uomini), e la carne (le passioni interne). Questa è la nostra battaglia, e se saremo valorosi e fedeli fino alla morte, potremo finalmente vivere per sempre insieme al nostro amato Re, Gesù Cristo, che è l'unico fine della nostra vita. Siamo su questa terra solo per salvarci l'anima, tutto il resto è secondario. A che serve avere costosi vestiti firmati, gioielli preziosi, auto lussuose, barche, ville, soldi e successo, se poi si perde l'anima? Dio è stato particolarmente buono con noi, perché ci ha fatto comprendere queste cose, ma noi adesso dobbiamo amarlo più degli altri. Che ce ne importa se i mondani ci considerano dei pazzi? La vera pazzia è amare i beni materiali come se fossero divinità, e offendere Dio con il peccato.

Approfitto dell'occasione per porgerti i miei più cordiali saluti in Corde Matris.

Cordialiter