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martedì 3 dicembre 2013

L'Ave Maria

Un celebre predicatore, Padre Paolo Segneri, racconta: Una volta andò a con­fessarsi dal Padre Nicolò Zucchi, in Roma, un giovane che era legato dal vizio del­l'impurità; mostrava però una gran buona volontà di emendarsi.

Il Sacerdote gli fece coraggio, gli racco­mandò di pregare molto la Madonna e per penitenza gli diede da recitare ogni gior­no, mattino e sera, sino alla prossima Confessione, un'Ave Maria, per invocare la sua protezione, e baciare tre volte la terra.

Il giovane eseguì coscienziosamente la penitenza e, sebbene ricadesse altre volte nei soliti peccati, perseverò in questa pre­ghiera. Dopo qualche anno egli andò via da Roma e quando ritornò, visitando il Padre Zucchi, gli fece sapere con grande gioia che si sentiva del tutto libero delle sue cattive abitudini. Egli attribuiva que­sta vittoria alla perséveranza nella recita dell'Ave Maria.

Quando il Padre Segneri narrava dal pulpito questo fatto, era tra gli uditori un capitano, il quale trovandosi nelle stesse condizioni di quel giovane, volle comin­ciare subito ad esperimentare anch'egli quella penitenza e, perseverando per pa­recchi mesi, ne ebbe lo stesso felice suc­cesso, come scrisse egli medesimo al Pa­dre Segneri.

Con le parole dell'Ave Maria è comin­ciata la Redenzione; per mezzo dell'Ave Maria avviene la redenzione dal peccato e specialmente dall'impurità.


[Brano tratto da "Vera devozione a Maria", di Don Giuseppe Tomaselli, Imprimatur Can. Carciotto Vic. Gen., Catania 13 maggio 1952].